Affitti brevi: novità 2024 sulla cedolare secca
Le ultime analisi di mercato hanno evidenziato la possibilità che gli affitti brevi, da grandi opportunità di business, possano diventare un’ulteriore rischio di evasione fiscale. Ecco perché, la legge di Bilancio 2024 ha delineato nuovi provvedimenti. Dall’1 Gennaio entra in vigore una nuova e terza aliquota per la tassazione degli affitti.
L’articolo 1, comma 63, viene applicata su location abitative di durata massima di 30 giorni e su contratti di affitto della seconda, terza e quarta casa, stipulati da persone fisiche escludendo intermediari o portali telematici. L’aliquota, in questo caso, viene maggiorata al 26%. Per le persone fisiche titolari del diritto di proprietà e di godimento di un singolo immobile invece, l’aliquota rimane al 21%, a condizione che lo si indichi in dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui vengono dati in locazione cinque immobili, scatta la presunzione di attività di impresa, condizione per la quale occorre aprire la partita iva. Quindi, il soggetto che loca ha principalmente tre alternative:
- Optare per la cedolare secca, da 2 a 4 unità abitative;
- Essere assoggettato a tassazione ordinaria Irpef, da 2 a 4 unità abitative;
- Dotarsi di partita iva se loca dai 5 immobili in su;
Un aspetto importante da tenere in considerazione è la regolamentazione sugli intermediari. Questi ultimi, se intervengono nel pagamento o incassano direttamente i canoni o i corrispettivi, devono operare la ritenuta nella misura del 21%.
Cambiano anche le modalità di adempimento agli obblighi derivanti dalla dai soggetti residenti fuori dall’unione europea. Il comma 63 disciplina in modo differente in base alla presenza o meno di una stabile organizzazione in uno stato membro. Nel primo caso, si fa appello alla stabile organizzazione mentre nel secondo, sarà obbligatorio nominare un rappresentante fiscale che effettui gli adempimenti.
Ultima news in campo, l’introduzione del Cin. Si tratta di un Codice Identificativo Nazionale univoco assegnato dal Ministero del Turismo per ogni unità immobiliare. Questo dovrà essere esposto all’esterno dello stabile in cui è collocato ed essere citato negli annunci di locazione. Un intervento ritenuto necessario per cercare di contrastare il rischio di evasione fiscale. Nel caso in cui non dovesse esser presente, sono previste massicce disposizioni sanzionatorie.